di ELISA ROSSO
12/01/2018
Il 18 dicembre scorso è stato firmato dalla Ministra della Salute – Beatrice Lorenzin – e dal Segretario della federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI) – un Protocollo di Intesa per l’organizzazione di incontri formativi rivolti ai giornalisti nell’ambito della Formazione Professionale Continua (FPC), che siano specificatamente dedicati ai temi della salute e contraddistinti da approcci moderni e innovativi per promuovere una corretta informazione scientifica, che incrementi le conoscenze e sensibilizzi i cittadini in merito alle buone pratiche terapeutiche e alla ricerca coerente delle fonti normative.
“Con questo memorandum ci siamo ‘vaccinati’ contro le fake news e il Ministero della Salute offre la propria competenza con gli esperti e il know-how per aiutare alla formazione giornalisti”, ha sottolineato Lorenzin.
In particolare, la veicolazione di corrette informazioni assume notevole importanza in un ambito così delicato come la salute e, soprattutto, per limitare quei casi in cui, decidendo di automedicarsi e chiedendo consiglio al “Dottor Google”, ci si imbatta in proposte terapeutiche imprecise o addirittura completamente errate.
L’obiettivo che si vuole raggiungere tramite tali corsi formativi è fornire ai giornalisti conoscenze oggettive in ambito sanitario, che provengano da fonti istituzionali, autorevoli e indipendenti, al fine di fornire ai cittadini un’informazione corretta e scientificamente validata, arginando il fenomeno delle fake news ed, in generale, della disinformazione.
“Informare i giornalisti – ha aggiunto il Segretario generale della FNSI, Raffaele Lorusso – è fondamentale per avere una opinione pubblica correttamente informata sui temi della medicina, dell’informazione scientifica e diventa anche un antidoto fortissimo contro i ciarlatani che fanno disinformazione e puntano a mettere in discussione, se non a cancellare, quelle che sono state conquiste che hanno rivoluzionato il mondo scientifico e migliorato la vita dei cittadini”.
Con tale strumento, il Ministero della Salute si è impegnato ad elaborare un progetto condiviso di corsi formativi gratuiti rivolti a tutti i giornalisti italiani, mettendo a disposizione dell’iniziativa i propri esperti scientifici e di comunicazione, sia in fase di elaborazione, sia in quella di docenza.
D’altro canto, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana avrà l’onere di inserire gli incontri formativi approvati nei programmi obbligatori di Formazione dei giornalisti (ai sensi dell’art. 7, del DPR n.137/2012), durante i quali dovranno essere coinvolti anche i professionisti esperti in materia di salute. La FNSI, peraltro, si impegna a mettere a disposizione il proprio patrimonio di competenze acquisite, di relazioni associative e scientifiche.
Sotto il profilo puramente tecnico, le modalità di attuazione del citato accordo saranno concordate periodicamente attraverso appositi scambi epistolari, sempre nel rispetto della normativa in materia di riservatezza. Infatti, a norma dell’art. 9 del Protocollo, le Parti stipulanti si rendono garanti che il personale destinato allo svolgimento dei corsi formativi manterrà, nei confronti di qualsiasi persona non autorizzata, il segreto per quanto attiene alle informazioni sui prodotti da diffondere.
Per la realizzazione degli obiettivi del Protocollo di Intesa ed al fine di garantire la piena operatività delle attività descritte, è stato costituito un Comitato paritetico, coordinato da un rappresentante del Ministero. Alle riunioni del Comitato potranno essere invitati a partecipare, in qualità di esperti, anche rappresentanti di altre istituzioni pubbliche, in ragione degli argomenti trattati. In ogni caso, la partecipazione al Comitato è a titolo gratuito e senza alcun onere per l’Amministrazione.
Le attività di verifica e monitoraggio delle iniziative oggetto del Protocollo saranno espletate dalla Direzione generale della comunicazione e dei rapporti europei e internazionali.
In altri termini, con tale Accordo, che avrà una durata di 3 anni – a decorrere dalla comunicazione d’inizio attività – e potrà essere prorogato senza oneri su richiesta motivata di una delle due Parti, si sta tentando di dare una risposta forte ad una tematica, quella della disinformazione, che pur avendo radici antiche si è ad oggi moltiplicata tramite l’uso dei media e dei social. Le fake news, infatti, non sono altro che la traduzione moderna di quelli che in passato venivano definiti i “falsi miti della salute”.
Fenomeni amplificati dalla presenza di pc, tablet, smartphone e altri device in ogni casa, che hanno portato – secondo una recente ricerca del Censis, Centro Studi Investimenti Sociali – circa 15 milioni di persone a cercare informazioni sul web in caso di piccoli disturbi, e quantificando in 8,8 milioni le vittime di fake news, che si aggiungono ai 3,5 milioni di genitori che si sono imbattuti in indicazioni mediche sbagliate.
Insomma, è chiaro che il rischio di imbattersi in notizie scorrette è altissimo, soprattutto per chi si rivolge ai motori di ricerca o ai forum – anziché ai medici – come prima fonte di chiarimento.
E l’obiettivo dell’Intesa è proprio quello di formare i giornalisti affinché possano restituire il giusto valore alle informazioni scientifiche, con il fine ultimo di fornire ai cittadini indicazioni chiare, corrette, ed il più oggettive possibili.