
a cura di Michele Sangiovanni
Il 3 febbraio 2025 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la delibera CIPESS n. 76 2024 recante “Aggiornamento delle Linee guida per lo svolgimento dei controlli antimafia nella ricostruzione dei territori colpiti da eventi sismici”.
A seguito dell’approvazione della delibera CIPESS 9 luglio 2024, n.51, avente ad oggetto le “Linee guida per lo svolgimento dei controlli antimafia nell’ affidamento e nell’esecuzione dei contratti di lavoro, servizi e forniture connessi all’organizzazione e allo svolgimento dei Giochi Olimpici e Paralimpici invernali Milano Cortina 2026”, è emersa la necessità di uniformare, semplificare e accelerare i controlli antimafia relativi alle attività di ricostruzione dei territori colpiti da eventi sismici (quali in particolare l’Aquila, Ischia/Casamicciola, Campobasso, Catania/Etna e, più in generale il centro Italia). A tal fine, si è scelto di aggiornare le precedenti misure analogamente a quanto previsto dalla delibera CIPESS n.51 2024 relativa ai Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali Milano – Cortina 2026.
Il 16 ottobre 2024, il Comitato di Coordinamento per l’Alta Sorveglianza delle Infrastrutture e degli Insediamenti Prioritari (C.C.A.S.I.I.P) ha infatti approvato l’aggiornamento delle linee guida per lo svolgimento dei controlli antimafia nella ricostruzione post-sisma. Queste ultime riformano le procedure di rinnovo dell’iscrizione all’Anagrafe degli esecutori e i conseguenti accertamenti verso gli operatori economici, aggiornando di conseguenza le delibere CIPE nn. 72 2016, 26 2017 e 3 2018 e 32 2019.
La novità più rilevante riguarda il meccanismo di rinnovo dell’iscrizione all’Anagrafe degli esecutori: l’operatore economico deve infatti manifestare l’interesse a rimanere iscritto all’Anagrafe almeno 30 giorni prima dalla scadenza dell’iscrizione, pena la decadenza automatica al termine del periodo stesso.
La Struttura per la prevenzione antimafia, su domanda dell’interessato, procede al rinnovo dell’iscrizione all’Anagrafe qualora l’operatore economico risulti presente in uno degli Elenchi tenuti dalle Prefetture-Uffici territoriali del Governo ai sensi del comma 52 dell’art. 1 della legge n.190 del 2012 (c.d. white list) o, in alternativa, nel caso in cui sia censito in Banca dati nazionale unica della documentazione antimafia (BDNA) per un periodo uguale a 12 mesi.
In entrambi i casi, la Struttura ha la facoltà di attivare degli accertamenti sull’operatore economico sulla base di eventuali segnalazioni da parte delle autorità competenti.
Al di fuori di questi casi, la Struttura, ricevuta la manifestazione di interesse dell’operatore economico, procede all’aggiornamento degli accertamenti antimafia articolato in due fasi correlate.
Questi accertamenti sono volti alla verifica della sussistenza degli elementi rilevanti successivi alla data dell’ultimo controllo effettuato ai sensi dell’art. 85 del Codice delle leggi antimafia. Si tratta in particolare di un accertamento sulla persona fisica funzionale ad una valutazione di permeabilità criminosa dell’impresa o della società che abbia richiesto una licenza, una concessione, una autorizzazione, di contrattare con la P.A. o l’iscrizione ad un Albo.
La Struttura invierà alla DIA la richiesta di elementi informativi, riscontrabili tramite documenti giudiziari o di prevenzione, nel termine di 30 giorni. Se non dovessero emergere controindicazioni, la Struttura disporrà il rinnovo dell’iscrizione. Nel caso in cui, invece, dovessero emergere controindicazioni che non consentano il rinnovo, la Struttura avvierà l’istruttoria per verificare l’attualità oltre che la presenza di eventuali tentativi di infiltrazione mafiosa.
Se da tale verifica non dovessero emergere ostacoli, allora la Struttura procederà al rinnovo dell’iscrizione in Anagrafe. In caso contrario, adotterà una informazione interdittiva secondo quanto previsto dall’art. 91 comma 7-bis del Codice delle leggi antimafia, disponendo contestualmente la cancellazione dall’Anagrafe, oppure, avvierà l’istituto della c.d. prevenzione collaborativa previsto dall’art. 94-bis del Codice delle leggi antimafia. (rivedere i tempi verbali come sopra)
La giurisprudenza amministrativa ha evidenziato che l’interdittiva antimafia, per la sua natura cautelare, non chiede la prova di un fatto, ma solo la presenza di indizi in base ai quali non sia illogico ritenere la sussistenza di un collegamento con organizzazioni mafiose o un condizionamento da parte di queste. Ai fini dell’adozione dell’interdittiva occorre non già provare l’intervenuta infiltrazione mafiosa, ma solo la sussistenza di elementi sintomatici-presuntivi dai quali, secondo un giudizio discrezionale, è deducibile il pericolo di ingerenza. Inoltre, come affermato dalla Sezione III del Consiglio di Stato in data 18 aprile 2018, questi elementi sintomatici-presuntivi vanno così detratti in modo unitario affinché ciascuno di essi acquisti valenza nella sua connessione con gli altri.
L’istituto della prevenzione collaborativa, introdotto con il D.L. n.15 2021, consiste invece in una misura di prevenzione amministrativa antimafia, la cui applicazione viene subordinata alla sussistenza di tentativi di infiltrazione mafiosa riconducibili a situazioni di “agevolazione occasionale”.
La ratio della misura mira a salvaguardare la struttura aziendale da situazioni di permeabilità mafiosa che, tuttavia, per il loro carattere occasionale, non presentano profili di pericolosità idonei ad applicare, sulla base del principio di ragionevolezza, gli altri istituti interdittivi tout court.
Tornando alla delibera, dal secondo rinnovo di richiesta di mantenimento nell’Anagrafe delle imprese, la Struttura, se non sono state comunicate variazioni socio-gestionali, inoltrerà la richiesta di aggiornamento delle informazioni unicamente alla DIA che darà riscontro solo nel caso in cui emergano situazioni rilevanti entro 30 giorni. In assenza, la Struttura procederà al rinnovo dell’iscrizione in Anagrafe.
Infine, la Struttura procede, in ogni caso, ad una attualizzazione degli accertamenti antimafia precedentemente effettuati a seguito di mutamenti nell’assetto societario o gestionale. L’operatore dovrà infatti trasmettere alla Struttura, entro 30 giorni dalle intervenute modifiche, copia dei relativi atti. La Struttura inoltrerà alla DIA una richiesta di elementi informativi sui nuovi soggetti e provvederà al riscontro solo se emergono situazioni rilevanti, entro 15 giorni. In ogni caso, preme sottolineare che durante l’aggiornamento l’iscrizione continua a mantenere la propria efficacia.
In conclusione, si può affermare che, così come avvenuto per lo svolgimento dei controlli antimafia relativamente all’ affidamento e all’ esecuzione di contratti di lavoro connessi all’organizzazione e alla realizzazione di Milano Cortina 2026, anche per la svolgimento dei controlli antimafia nella ricostruzione dei territori colpiti da eventi sismici si è cercato di riformare la disciplina garantendo uniformità delle misure, accelerazione e semplificazione delle procedure di controllo, senza però rinunciare all’effettività delle stesse e alla tutela del buon andamento della pubblica amministrazione. Obiettivi che, ancora una volta, vengono perseguiti tramite una forte collaborazione con gli operatori economici e gli organi di vigilanza e l’applicazione di misure che, fondate sul principio di ragionevolezza, cercano di bilanciare tutti gli interessi in gioco.