9/01/2023
A cura di Beatrice Tabacco
Le Case del Quartiere di Torino iniziano a svilupparsi tra il 2007 e il 2013 e rappresentano una novità dal punto di vista dell’amministrazione condivisa e del ripensamento degli spazi urbani in un’ottica di protagonismo della comunità. Sono spazi di uso pubblico che si propongono di superare le politiche settoriali, lavorando insieme ai cittadini per mettere in comunicazione centri e periferie. Le Case del Quartiere ospitano laboratori, sia professionali che non, oltre che percorsi e progetti educativi per ogni fascia d’età e corsi sportivi e artistici. In alcune case si cerca di istituire anche sportelli sanitari e psicologi e sportelli di orientamento direttamente in contatto con i servizi sociali della Circoscrizione.
Le Case del Quartiere rappresentano una risorsa per il territorio e per il Comune di Torino, ciò nonostante, è rilevante analizzare la sostenibilità economica e l’impatto che hanno sul territorio.
Per quel che riguarda la sostenibilità economica, il Comune di Torino non potrebbe supportare progetti come quelli delle Case del Quartiere senza l’aiuto della Compagnia di San Paolo. In un primo momento, la governance era il principalmente in capo all’amministrazione: oggi, la Compagnia di San Paolo ha sempre una maggiore forza decisionale. Per esempio, nel 2022 ha devoluto duecentocinquanta mila euro alla Casa del Quartiere di Mirafiori Sud.
I finanziamenti sono di diversa natura: pagamenti di consulenti, sostegno per i mutui accesi, finanche a finanziamenti in forma diretta. In questo modo, si sta andando ad eliminare il bisogno di un corpo intermedio, il Comune, che agisce come unica fonte di sostegno per i Progetti. L’unico elemento che non è in procinto di cambiamento è la proprietà dei beni immobili in cui si sviluppano le Case del Quartiere: queste rimangono ancora del Comune di Torino.
Le Case di Quartiere rappresentano comunque un modello positivo, che mira a cambiare il paradigma dell’amministrazione chiusa entro i propri uffici, ma che tenta di uscire per andare ad intercettare i bisogni del territorio.
La questione della replicabilità rimane dunque aperta, in quanto, ad oggi, sembrerebbe che senza il finanziamento della Compagnia di San Paolo progetti come il suddetto sarebbero irrealizzabili.
Un altro elemento fondamentale, che rivela l’altra faccia della medaglia, è la valutazione di impatto, che in questo caso viene realizzata da Torino Social Impact, una piattaforma progettuale di cui sono co-promotori la Città di Torino, la Camera di commercio e la Compagnia di San Paolo: le Case del Quartiere rappresentano la convergenza di interessi e progettualità di tutte e tre i soggetti.
La Città di Torino è dotata di un patrimonio immobiliare che ha bisogno dell’applicazione di metodologie tecnico-estimative volte alla sua gestione e valorizzazione, in coerenza con gli indirizzi di sviluppo territoriale, in modo da costituire, nell’ambito del contesto economico e sociale di riferimento, un elemento di stimolo e di sviluppo. Il patrimonio immobiliare comunale assume, infatti, una forte valenza di sviluppo sociale, di rigenerazione del territorio e di soddisfacimento degli interessi della collettività, i particolar modo nei casi in cui non sia suscettibile di impieghi diretti. Inoltre, la Città di Torino, nella sua qualità di ente deputato alla pianificazione urbanistica del territorio, percepisce il contributo di valorizzazione dovuto da privati, ai sensi dell’art. 52 comma 7 bis della Legge Urbanistica Regione Piemonte n°56/77 e s.m.i., per l’eventuale maggiore valore degli immobili a seguito di varianti al PRG.
Il Piano strategico pluriennale della Camera di commercio di Torino 2020 – 2024 approvato con deliberazione di Consiglio n. 21 del 15/12/2020 prevede la linea strategica 2.1.5 “Promuovere l’ecosistema per l’imprenditorialità e gli investimenti ad impatto sociale” finalizzata a sostenere la competitività delle imprese sociali del territorio tramite interventi mirati alla creazione e alla promozione dell’ecosistema dell’imprenditorialità a impatto sociale attraverso servizi, competenze, strumenti finanziari e progetti innovativi, al fine di posizionarsi nella mappa globale degli investimenti a impatto sociale.
Infine, La Fondazione Compagnia di San Paolo persegue tra i propri fini istituzionali lo sviluppo civile, culturale ed economico dei territori in cui opera e, come indicato nella propria programmazione pluriennale (DPP 2021-2024), promuove il suo impegno nel settore della rigenerazione urbana e territoriale anche attraverso la collaborazione con le istituzioni competenti. In particolare, Compagnia è orientata a esplorare modalità di promozione di iniziative che garantiscano inclusione sociale e che generino ricadute sociali, economiche e ambientali sul territorio.
Le valutazioni svolte hanno dimostrato quanto l’impatto delle Case del Quartiere sia positivo sul territorio sul quale insistono: tutte hanno avuto nell’annualità 2021-2022 più di 50 000 passaggi di tutte le fasce d’età (la Casa del Quartiere di San Salvario ne ha registrate 170 347) e offrono in media 17 000 ore di attività, la maggior parte delle quali sono gratuite.
Che le Case del quartiere abbiano un impatto sui territori è innegabile, ma la questione della sostenibilità rimane, ad oggi, ancora aperta. Alla luce dei dati qui presentati, sarebbe forse giusto chiedersi se il modello delle Case del Quartiere non sia replicabile al di fuori dell’ecosistema torinese e, se così dovesse rivelarsi, a quale costo e chi dovrebbe sostenere una tale spesa.