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LA GESTIONE DEI CENTRI DI ACCOGLIENZA IN ALBANIA: REGOLE E TRASPARENZA

29/04/2024

A cura di Lucilla Tempesta

Il 21 marzo del 2024 è stato pubblicato sul sito dell’ente promotore, il Ministero dell’Interno – Prefettura di Roma, «l’avviso di manifestazione di interesse per l’affidamento dei servizi di accoglienza per il funzionamento e la gestione dei centri di accoglienza e trattenimento di cui al protocollo tra il governo della Repubblica Italiana e il Consiglio dei ministri della Repubblica di Albania per il rafforzamento della collaborazione in materia migratoria, fatto a Roma il 6 novembre 2023.». Con questo avviso si comunica l’oggetto contrattuale e si invitano gli operatori economici a presentare la propria richiesta di partecipazione alla gara.

Si sottolinea l’urgenza della procedura di gara che discende dalla necessità di rendere attivi i siti di Shengjin e Gjader entro il 20 maggio del 2024 in seguito alla legge di ratifica del 21 febbraio 2024, n. 14.

La Prefettura di Roma chiarisce che sarà attivata una procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando che può essere utilizzata «indipendentemente dall’importo dell’appalto – solo in presenza di specifiche e tassative condizioni.» In questo caso è necessario prendere in considerazione il D. lgs. 31 marzo 2023, n. 36 ed in particolare l’art. 76 in cui è chiarito che la stazione appaltante, Prefettura Ufficio territoriale del Governo di Roma, può ricorrere a questa procedura senza pubblicazione del bando ex art. 76 co. 2 lett. c «nella misura strettamente necessaria quando, per ragioni di estrema urgenza derivante da eventi imprevedibili dalla stazione appaltante, i termini per le procedure aperte o per le procedure ristrette o per le procedure competitive con negoziazione non possono essere rispettati; le circostanze invocate per giustificare l’estrema urgenza non devono essere in alcun caso imputabili alle stazioni appaltantiLa procedura è dunque pianificata in base alle ragioni di estrema urgenza derivanti dai tempi di attuazione del Protocollo.

L’appalto riguarda la gestione ed il funzionamento delle tre strutture in territorio albanese: il centro (hotspot) di accoglienza in ingresso nel sito di Schengjin, il centro per gli accertamenti riguardo il riconoscimento della protezione internazionale presso il sito di Gjader ed il centro di permanenza per il rimpatrio nel medesimo sito. I costi, come sancito dal Protocollo, sono a carico dell’Amministrazione dell’Interno. L’ appalto avrà durata di due anni rinnovabili per ulteriori due. Considerando l’accoglienza massima prevista nei centri l’ammontare pro capite/pro-die sarà complessivamente di € 33.950.139,00 annui. In aggiunta sono da considerare i costi dei servizi di trasporto, delle utenze idriche, elettriche, del servizio di raccolta dei rifiuti e connessione wi-fi. Ugualmente non quantificabili con predeterminazione sono i costi riguardanti le manutenzioni e quelli relativi all’assistenza sanitaria.

Nel sito di Schengjin non è previsto pernottamento, sarà adibito alle «procedure di screening sanitario, identificazione e raccolta delle eventuali domande di asilo, all’esito delle quali i migranti vengono trasferiti presso le strutture di Gjader». Il primo dei due centri presso Gjader avrà capienza massima di 880 migranti e sarà destinato alle procedure di frontiera mentre il CPR con capienza massima di 144 migranti sarà adibito alle procedure di rimpatrio.

            Il 28 marzo 2024 è stata la data ultima fissata per la ricezione delle manifestazioni di interesse. La Prefettura ha valutato le trenta istanze pervenute per selezionare i tre operatori economici fra cui scegliere il “vincitore”. La valutazione degli operatori economici è stata fatta sulla base delle loro esperienze contrattuali pregresse. I tre operatori economici vagliati da invitare alla procedura negoziata senza bando sono: Consorzio HERA Società Cooperativa Sociale, OFFICINE SOCIALI Società Cooperativa Sociale e MEDIHOSPES Cooperativa Sociale. Tutte e tre già impegnate nella gestione di altri centri CPR o Hotspot. Il criterio di aggiudicazione del bando sarà quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa.

La Prefettura di Trapani nel 2022 escluse la cooperativa Officine Sociali dalla procedura di gara per l’affidamento del servizio di accoglienza ed assistenza presso il centro di permanenza per il rimpatrio di Trapani – Milo. Uno dei due rappresentanti legali della società aveva omesso di dichiarare i propri carichi pendenti di cui “frode nelle pubbliche forniture” circostanza che, secondo il parere ANAC, «costituisce motivo di esclusione di un operatore economico dalla partecipazione a una procedura d’appalto o concessione, la condanna con sentenza definitiva o un decreto penale di condanna divenuto irrevocabile o sentenza di applicazione della pena» come ribadito dall’art. 94 co. 1 del d. lgs 31 marzo 2023, n. 36 (Codice degli appalti pubblici). Inoltre, erano state riscontrate ulteriori criticità sul piano economico. Di nuovo nel 2023 viene esclusa dalla gara di aggiudicazione del CPR di Bari per irregolarità nell’offerta economica e mancata comunicazione dei carichi pendenti. Attualmente, ha in gestione il CPR di Palazzo San Gervasio (Potenza) e l’hotspot di Taranto.

Un recente caso riguardante la procedura di gara per l’affidamento di servizi di gestione amministrativa ed assistenza nei CPA offre un rilevante esempio di giurisprudenza amministrativa nel contesto di queste gare pubbliche in Italia. Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana è intervenuto sull’appello presentato rispetto alla pronuncia del TAR Sicilia chiarendo che «in relazione all’omessa dichiarazione della condanna penale (…), il fatto deve essere ritenuto privo di attualità e quindi inidoneo a giustificare l’esclusione della società ricorrente dalla procedura, tenuto conto dell’epoca di commissione della condotta sospettata di illiceità penale rispetto alla tempistica prevista dall’art. 57 par. 7 della Direttiva n. 2014/24/UE»

Il Consiglio di Stato (sez. V, 22 luglio 2019, n. 5171) ha osservato che imporre un obbligo dichiarativo senza un preciso limite temporale potrebbe risultare eccessivamente oneroso per gli operatori economici, costringendoli a fornire informazioni riguardo fatti non più rilevanti per valutare la loro affidabilità professionale. Questo è coerente con il principio di proporzionalità derivante dal diritto europeo, che mira a evitare provvedimenti espulsivi automatici per situazioni non attuali o prive di rilevanza rispetto alla professionalità degli operatori.

In questo caso con la decisione del Consiglio di Giustizia Amministrativa del 28 febbraio 2024 veniva accolto il ricorso ed annullato il provvedimento di esclusione.

Il consorzio HERA è invece impegnato con l’AGH Resort Ltd nella gestione del CPR di Brindisi e da gennaio 2023 anche del CPR di Trapani – Milo con Vivere Con Coop Sociale in Ati. Queste ultime si occupano anche dell’hotspost di Pozzallo.

Medihospes offre una varietà di servizi di assistenza a diverse categorie sociali fra cui i migranti.

L’ente gestore, in base al presente capitolato d’appalto, è tenuto a fornire una serie di servizi fondamentali per garantire il corretto funzionamento dei centri. Questi servizi comprendono la gestione amministrativa, che include anche la comunicazione con la Prefettura di Roma, e l’assistenza alla persona, che si estende a diversi livelli, tra cui il supporto psicologico e sociale, nonché l’informazione e l’orientamento legale.

Inoltre, l’ente è responsabile dell’assistenza sanitaria e medica, che comporta la somministrazione di farmaci e l’accesso a servizi sanitari essenziali, così come della fornitura di beni necessari, come il kit di ingresso, la preparazione dei pasti, la pulizia e la lavanderia. Infine, è incluso anche il servizio di trasporti, necessario per spostamenti verso strutture sanitarie, aeroporti e altri luoghi indicati.

Tutti questi servizi devono essere erogati in conformità con le specifiche tecniche del capitolato e devono essere eseguiti con efficacia ed efficienza, affinché i centri di accoglienza possano funzionare correttamente e garantire un ambiente adeguato per i migranti ospitati. In conclusione, una gestione responsabile, trasparente e conforme alle norme è cruciale per assicurare il buon funzionamento dei centri di accoglienza e il benessere delle persone ospitate. Ciò implica non solo un’accurata selezione degli operatori economici, ma anche un monitoraggio continuo delle loro prestazioni, in maniera da non incrinare l’intero sistema di accoglienza.

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