Jastine Salvatori
Oggetto
Il danno da ritardo nell’adozione del provvedimento amministrativo
Piano dell’indagine
L’indagine si articola in quattro capitoli, di cui il primo, intitolato “Il “tempo” nei rapporti tra pubblica amministrazione e privati” ha ad oggetto l’analisi circa l’incidenza del “fattore tempo” e del relativo principio della “certezza temporale dell’agire amministrativo”, soprattutto in conseguenza dell’emanazione della l. 241/1990, al cui art. 2 sancisce l’obbligo di conclusione dei procedimenti amministrativi. Il successivo capitolo “Gli orientamenti giurisprudenziali e dottrinali sulla risarcibilità del danno da ritardo e la risarcibilità del danno da “mero” ritardo” analizza, dall’introduzione dell’art. 2-bis, l. 241/1990, la responsabilità civile della PA e la possibile risarcibilità del danno da mero ritardo, con la relativa valorizzazione del “bene tempo”. Il terzo capitolo “il danno risarcibile e la domanda risarcitoria”, ricostruisce, sotto il profilo sostanziale, il riconoscimento giurisprudenziale del risarcimento del danno biologico da ritardo ed in conclusione affronta i profili processuali dell’azione di risarcimento del danno, inerente in particolar modo alla giurisdizione. Infine, il quarto capitolo, “L’indennizzo da mero ritardo” ha ad oggetto l’analisi del recente istituto indennitario automatico e forfettario, introdotto dal legislatore con il “Decreto del Fare”.
Obiettivi dell’indagine
L’indagine si pone l’obiettivo di analizzare la discussa figura del “danno da ritardo” nell’adozione del provvedimento amministrativo e la sua risarcibilità, in caso di inosservanza dolosa o colposa del termine di conclusione del procedimento. In particolare, il punto focale dell’analisi è incentrato sulla esigenza del rispetto della certezza temporale dell’azione amministrativa, in quanto il tempo della decisione, ovvero il tempo entro cui l’amministrazione conclude il procedimento, mediante l’emanazione del provvedimento espresso, influisce in modo considerevole sulle scelte di programmazione e degli investimenti del privato. Sul piano economico, il mancato rispetto dei termini di conclusione del procedimento, disciplinati dall’art. 2, l. 241/1990, determinando incertezza in capo al privato sull’esito del provvedimento, rappresenta un costo illegittimo, relativamente alle mancate scelte alternative dei privati, incidendo sulla convenienza economica delle stesse. La prima parte dell’indagine, dopo aver analizzato la natura della responsabilità civile della PA, mira a mettere a confronto le tesi dottrinali e giurisprudenziali tradizionali, circa la risarcibilità del danno da ritardo legato alla spettanza del bene della vita sotteso al provvedimento, ovvero solo nell’ipotesi in cui l’amministrazione abbia emanato un provvedimento favorevole al privato ma con ritardo, con le tesi più innovative, le quali ancorano la tutela risarcitoria alla violazione dei tempi della decisione amministrativa, a prescindere dalla spettanza del bene della vita richiesto, ammettendo così il risarcimento del danno anche nelle ipotesi in cui l’amministrazione emani in ritardo un provvedimento negativo, c.d. danno da mero ritardo. Da ultimo, l’indagine analizza il recente intervento del legislatore in tema di certezze temporali nei rapporti tra privati e PA mediante l’introduzione dell’indennizzo da mero ritardo. L’obiettivo dell’analisi dell’istituto in oggetto è quello di mettere in rilievo le sue peculiarità, nonché gli aspetti problematici ed il
rapporto tra l’indennizzo ed il risarcimento del danno, sia sotto il profilo sostanziale che processuale.