Lab-IP

Amministrazione digitale : eGovernment e sistemi Open data

di Flavio Marzoli

26/01/16

Le tecnologie informatiche (Information and Communication Technologies ) nella società contemporanea facilitano grandemente lo svolgimento delle attività di raccolta , conservazione e distribuzione delle informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni.——————————La loro diffusione è oggetto di una serie di interventi e di politiche pubbliche che va sotto il nome di eGovernment , termine con il quale si indica per l’appunto :

l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle pubbliche amministrazioni coniugato a modifiche organizzative al fine di migliorarei servizi pubblici e i processi democratici”.

Lo scopo che si prefigge l’eGovernment, dunque, è quello di far sì che le amministrazioni pubbliche siano in grado , attraverso l’utilizzo dei nuovi strumenti informatici, di rendere disponibili elettronicamente i servizi pubblici agli utenti e di agevolare l’accesso da parte dei cittadini alle tecnologie mirando alla eliminazione del cosìdetto digital divide tra le varie “regioni” dell’Europa. Ulteriore obiettivo è poi quello di favorire la creazione di forme di interconnessione elettronica tra le varie amministrazioni comunitarie e nazionali.——————————————–L’eGovernment quindi presuppone il passaggio da un’amministrazione cartacea ad un’amministrazione informatizzata, che dovrebbe facilitare la trasparenza dell’azione amministrativa anche attraverso una migliore accessibilità nello spazio web della documentazione e una maggiore partecipazione dei cittadini ai processi decisionali.—————-Per il conseguimento dei risultati detti in precedenza, l’Unione europea ha proceduto attraverso l’elaborazione di programmi settoriali specifici e altamente tecnici. L’esempio maggiormente rilevante in tal senso è dato dalla realizzazione del cosidetto programma Ida (interchange of data between administrations ). Il programma Ida  prevede la predisposizione di una rete sopranazionale a livello Europeo che raccordi le reti telematiche pubbliche nazionali, quelle regionali e le reti civiche. In altri termini è uno strumento volto a supportare lo sviluppo di servizi pubblici interattivi europei per garantire l’armonizzazione delle pratiche amministrative e dunque per superare le barriere giuridico-organizzative ad oggi ancora esistenti tra gli Stati membri. Di assoluta rilevanza è poi la Direttiva 2013/37/UE , riguardante IL PSI(Public Sector Information ), la quale modifica la direttiva 2003/98/CE stabiliendo che l’apertura di dati e documenti pubblici per il riutilizzo non è più una facoltà degli enti pubblici ma un obbligo. La direttiva, inoltre, ha ampliato i settori soggetti alla normativa sul riutilizzo anche al settore dei beni culturali, ha fissato regole sui formati per il riutilizzo e ha stabilito il principio del costo marginale in materia di tariffazione.

Sempre in relazione alla tematica affrontata quel che dobbiamo riferire immediatamente è che , dunque, i sistemi open data costituiscono il muro portante dell’intera struttura concettuale di eGovernment. Una P.A. che voglia dare realtà concreta all’Open Government, difatti, deve prioritariamente mettere a disposizione del cittadino e delle imprese i dati pubblici in un formato aperto. Distribuire i dati pubblici in un formato aperto e libero da restrizioni sia dal punto di vista dell’accesso che dell’integrazione e del riutilizzo rappresenta il presupposto di base affinché possa svilupparsi un vero e proprio processo di collaborazione tra le istituzioni e la comunità dei cittadini sulle scelte di governo, anche attraverso la rielaborazione in forma nuova e diversa dei dati messi a disposizione. Mediante strategie di apertura dei dati pubblici, dunque, i cittadini non sono più soltanto consumatori passivi di informazioni messe a disposizione dalle amministrazioni bensì acquistano l’opportunità di riutilizzare e integrare i dati messi loro a disposizione, fino a sviluppare servizi e applicazioni a vantaggio dell’intera comunità di utenti, che vanno ad affiancarsi a quelli creati centralmente dalle istituzioni.——————————————————————- –

A conferma dell’attualità della tematica in commento incorre il fatto che , negli ultimi anni , una serie di sistemi Open data governativi siano sorti in tutti il mondo. Al riguardo l’esempio più rilevante è il Data.gov americano, lanciato dal governo Obama a seguito dell’Open Government Directive del dicembre 2009. La direttiva si fonda su quattro punti :

  • Publish Government Information Online
  • Improve the Quality of Government Information ;
  • Create and Institutionalize a Culture of Open Government ;
  • Create an Enabling Policy Framework for Open Government.

Essa provvede , dunque , allo sfruttamento delle potenzilaità della rete web per implementare e potenziare gli strumenti di trasparenza e pubblcità al fine di garantire il raggiungimento di standard più elevati di accountibility e partecipazione. Altrettanto importante è l’esperienza Inglese , confluita nell’elaborazione del Data.gov.uk del 2009, le cui più importanti declinazioni sono rappresentate dalle seguenti piattaforme virtuali :

  • bestcarehome.co.uk la quale , elaborando i dati della Care Quality Commision ( l’autorità che regola i servizi sanitari inglesi ) permette di confrontare i livelli di servizio delle case di riposo per anziani o dei centri per la cura delle tossico-dipendenze ;
  • where does my money go.co.uk che consente ai cittadini di identificare come i capitali derivanti dal versamento dei contributi sono impiegati dal governo.

In pochi anni la pratica degli Open Data si è estesa sino in Norvegia con Data.norge.no (Aprile 2010), Australia con Data.gov.au (Marzo 2001) , Spagna con datos.gob.es (Ottobre 2011), Francia con Data.gouvr.Fr (Dicembre 2011) , Brasile con Datos.gov.br (Aprile 2012) e Belgio con Data,Belgum.be..

Per quanto riguarda, invece, l’esperienza dei sistemi open data nell’ordinamento italiano il Dlg n°33/2013, detto decreto trasparenza, ha operato una radicale ridefinizione del regime giuridico di conoscibilità dei dati pubblici. L’art 3 del Dlg n°33/2013 , difatti , dispone che << tutti i documenti, le informazioni e i dati oggetto di pubblicazione obbligatoria ai sensi della normativa vigente, sono pubblici e chiunque ha il diritto di conoscerli, di fruirne gratuitamente, e di utilizzarli e riutilizzarli ai sensi dell’art 7 del medesimo decreto >>. Il decreto trasparenza , dunque, introduce l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di consentire a chiunque il riutilizzo dei dati pubblicati nei siti istituzionali ; obbligo che però non si estende al complesso dei dati nella disponibilità del settore pubblico ( si pensi ad esempio alle informazioni cartografiche, stradali, geografiche oppure ai dati ipotecari e catastali) e neanche all’insieme di quelli conoscibili da chiunque, bensì alle sole informazioni che devono essere rese pubblicamente disponibili in base alla normativa vigente in materia di trasparenza.

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