05/04/2023
A cura di Beatrice Tabacco
Il 24 novembre 2022 è stato approvato in Giunta capitolina il nuovo Regolamento per l’amministrazione condivisa dei beni materiali ed immateriali di Roma Capitale. Questo delibera, elaborata dall’assessore al Decentramento e Partecipazione e Servizi al Territorio per la Città dei 15 minuti, sembra voler rappresentare per Roma un nuovo approccio alla collaborazione tra amministrazione e cittadinanza attiva. Gli elementi di novità sono molti, a partire dalle modalità di accesso ai beni. Il regolamento risponde a diverse esigenze che sono state manifestate dalla cittadinanza attiva durante i mesi di preparazione del testo. In particolare, è stata avanzata una richiesta di semplificazione per l’accesso ai beni e alle procedure, insieme alla designazione di soggetti specifici degli uffici pubblici per l’interlocuzione con gli utenti privati. Queste richieste sono state accolte; il regolamento si mostra come un cambio di passo tra il vecchio e il nuovo.
In primo luogo, all’articolo 5 del Regolamento è prevista una figura di raccordo tra cittadini attivi e amministrazione comunale, rappresentato dal Responsabile Unico di Procedimento. Si tratta di un funzionario che “costituisce il punto di contatto tra i cittadini attuatori del patto e gli altri uffici dell’amministrazione interessata. Rientrano tra le funzioni del R.U.P. oltre a quanto previsto ai successivi artt. 7 e 8, la convocazione di incontri con i cittadini attivi nella fase iniziale per co-progettare il patto e, successivamente, per la sua implementazione. In generale, il R.U.P. gestisce il rapporto di collaborazione fra i cittadini attivi coinvolti nell’attuazione delle azioni previste dal patto e l’amministrazione. Le sue funzioni si svolgono per l’intera durata del patto di riferimento”. Questo funzionario, che sarà presente in ogni municipio e dipartimento, rappresenterà per i cittadini l’interfaccia con gli uffici dell’amministrazione. L’inserimento della figura del R.U.P. rappresenta la buona intenzione di diminuire la distanza percepita dalla cittadinanza attiva con l’amministrazione.
In secondo luogo, nello specifico ambito dei patti di collaborazione, all’articolo 7, è prevista la possibilità di individuare un facilitatore o un promotore civico che segua la formazione del patto dall’inizio fino alla sotto scrittura. I procedimenti per i patti di collaborazione rappresentano il punto d’incontro di diverse intenzioni e punti di vista per il bene oggetto del patto. Passando dalla fase della coprogrammazione e coprogettazione, il patto deve rappresentare la sintesi della volontà dell’amministrazione e della cittadinanza attiva. Questo processo, di per sé oggettivamente complesso, potrebbe essere più facile se “un facilitatore opportunamente formato sulla materia di cui al presente Regolamento che, oltre agli adempimenti procedimentali, curi l’interlocuzione con i cittadini attivi facilitando sia la fase di co-progettazione e di formazione dei patti, sia la fase della loro attuazione”.
In ultimo, sempre riguardo i patti di collaborazione, l’amministrazione si impegna “a facilitare il più possibile le attività di comunicazione/informazione/accesso ai cittadini attivi interessati ai patti di collaborazione sia attraverso l’individuazione del facilitatore di cui all’art.7 comma 2 all’interno di ciascuna struttura organizzativa titolare del bene comune, sia attraverso la sezione web dedicata”. Il passaggio a mezzi di comunicazione più informali rappresenta un’ulteriore dimostrazione dell’impegno dell’amministrazione per la diffusa e semplificata applicazione del regolamento. L’impegno prevede il “favorire lo scambio di informazioni con i cittadini attivi privilegiando strumenti rapidi ed informali quali contatti telefonici, piattaforme di messaggistica elettronica ed e-mail”. Sono diversi, quindi, i tentativi presenti nel Regolamento per andare a formare una nuovo tipo di rapporto tra l’amministrazione locale e la cittadinanza attiva. Il Regolamento per ora è stato approvato solo dalla Giunta e deve ancora essere votato dall’assemblea capitolina. Ovviamente, non per forza una più facile comunicazione rappresenta meno ostacoli applicativi, però sicuramente l’intenzione sembra essere questa. Questi tentativi rappresentano una novità non solo per il panorama romano ma per le amministrazioni locali in generale. Se i procedimenti risultassero davvero semplificati, il Regolamento per l’amministrazione condivisa dei beni materiali ed immateriali di Roma Capitale potrebbe rappresentare un contributo fondamentale per una maggiore efficienza della nostra pubblica amministrazione.